– AZIENDE E LUCE –

L’energia delle idee è blu

Disegnare la luce è divertente ma anche complesso. Ci vuole raccontare come nasce Fibercloud?
La luce è forse l’elemento principale nella mia visione e quindi nello sviluppo dei progetti architettonici del mio studio. È l’elemento che guida la creazione degli spazi e delle forme. La Fibercloud è una sintesi ma anche un omaggio a questo elemento, quasi fosse una divinità: la dea della luce. È anche un dono a tutti noi e alla città. Fatta questa premessa, l’obiettivo è stato quello di realizzare un’opera d’arte che potesse cambiare il volto della piazza, all’interno di uno dei quartieri più innovativi di Milano. Duecento metri di LED disegnati tridimensionalmente in modo parametrico e poi realizzati e curvati a mano. Un segno simbolico forte che rappresenta la filosofia di Fastweb. Al calare dell’oscurità la Fibercloud esprime la sua energia, con la luminosità della scultura che, dall’interno dell’edificio, illumina la piazza circostante.

Per la realizzazione dell’installazione luminosa si è affidato ad uno dei migliori studi di lighting designer italiani: Pollice Illuminazione. Come avete lavorato assieme?
Io e Marco Pollice ci conosciamo da quasi 20 anni mi è venuto naturale rivolgermi a lui per sviluppare quest’idea. Marco è stato entusiasta di partecipare e di trovare il modo di realizzare fisicamente la mia intuizione e dare forma agli aspetti illuminotecnici, in particolare il comfort che si voleva garantire agli occupanti dell’edifici. Si è anche considerato che questa scultura sarebbe stata installata in gran parte nella sala del board aziendale, questi erano elementi fondamentali nel progetto sui quali Marco Pollice mi ha supportato. Per esempio, se fosse stata un’installazione fatta con sorgenti fluorescenti, la qualità della luce non avrebbe garantito il benessere negli spazi e soprattutto avrebbe anche irradiato calore, in funzione della grande estensione della scultura. Solo nell’ufficio del board si parla di 100 m di estensione. Sarebbe stato come avere un enorme termosifone sopra la testa, invece con il LED questi aspetti si sono risolti positivamente.

Per la realizzazione dell’installazione luminosa si è affidato ad uno dei migliori studi di lighting designer italiani: Pollice Illuminazione. Come avete lavorato assieme?
Io e Marco Pollice ci conosciamo da quasi 20 anni mi è venuto naturale rivolgermi a lui per sviluppare quest’idea. Marco è stato entusiasta di partecipare e di trovare il modo di realizzare fisicamente la mia intuizione e dare forma agli aspetti illuminotecnici, in particolare il comfort che si voleva garantire agli occupanti dell’edifici. Si è anche considerato che questa scultura sarebbe stata installata in gran parte nella sala del board aziendale, questi erano elementi fondamentali nel progetto sui quali Marco Pollice mi ha supportato. Per esempio, se fosse stata un’installazione fatta con sorgenti fluorescenti, la qualità della luce non avrebbe garantito il benessere negli spazi e soprattutto avrebbe anche irradiato calore, in funzione della grande estensione della scultura. Solo nell’ufficio del board si parla di 100 m di estensione. Sarebbe stato come avere un enorme termosifone sopra la testa, invece con il LED questi aspetti si sono risolti positivamente.

Fibercloud è un continuum spaziale, dalla reception alla “tana del CEO”. Qual è l’idea di fondo?
Il concetto sotteso all’ideazione dell’opera è quello di una sorta di “nuvola delle idee” che irradia l’intero edificio e chi vi lavora. Un segno simbolico forte che rappresenta la filosofia di Fastweb. Un’energia che mette in comunicazione le persone e che, scenograficamente e idealmente, viene irradiata e propagata a tutti gli occupanti l’edificio.

Da dove nasce il colore blu della scultura? E in che rapporto si pone con Piazza Olivetti?
Il colore Blu della scultura arriva da un’intuizione nata da un dialogo con il dott. Calcagno, AD di Fastweb, centrato sul Locus coeruleus o punto blu, che è un nucleo situato nel tronco encefalico al confine tra la parte media dell’area visiva e il collicolo facciale. Il suo nome deriva dalle parole latine “caeruleus”, che significa “azzurro”, e “locus” che significa “luogo”. È anche chiamato “punto blu” per la sua colorazione tendente all’azzurro, dovuta ai granuli di melanina al suo interno che conferiscono il caratteristico colore blu. Partendo da queste forti suggestioni Fibercloud è diventato un progetto d’interior e di luce che dialoga con la città, in quanto la scultura diventa la vera protagonista, creando un rapporto con le persone al di fuori dell’edificio. Diventando così l’icona di Piazza Olivetti e portando l’interno all’esterno e viceversa.

Da dove nasce il colore blu della scultura? E in che rapporto si pone con Piazza Olivetti?
Il colore Blu della scultura arriva da un’intuizione nata da un dialogo con il dott. Calcagno, AD di Fastweb, centrato sul Locus coeruleus o punto blu, che è un nucleo situato nel tronco encefalico al confine tra la parte media dell’area visiva e il collicolo facciale. Il suo nome deriva dalle parole latine “caeruleus”, che significa “azzurro”, e “locus” che significa “luogo”. È anche chiamato “punto blu” per la sua colorazione tendente all’azzurro, dovuta ai granuli di melanina al suo interno che conferiscono il caratteristico colore blu. Partendo da queste forti suggestioni Fibercloud è diventato un progetto d’interior e di luce che dialoga con la città, in quanto la scultura diventa la vera protagonista, creando un rapporto con le persone al di fuori dell’edificio. Diventando così l’icona di Piazza Olivetti e portando l’interno all’esterno e viceversa.

Questo progetto è una sorta di summa del vostro approccio progettuale: su misura, sensoriale, di rigenerazione e luminoso. Cosa ne pensa?
Per questa risposta, vale tutto quello spiegato nelle precedenti risposte